Milo: il borgo sospeso tra il mare e la montagna


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Piazza di Belvedere. Foto di Anastasia Viola

Immerso nel verde dei boschi di querce e di castagni che, con l’aria fresca e frizzante creano un ambiente davvero unico, Milo è stato definito Città del Vino e della Musica, per la diffusione di una profonda cultura del vino e per essere diventato la residenza estiva di molti cantanti noti come Franco Battiato e Lucio Dalla, divenuto cittadino onorario prima di morire. Costruito nella seconda metà del XIV secolo per volere di Giovanni D’Aragona e cresciuto attorno alla Chiesa Madre di Sant’Andrea, il borgo coniuga le caratteristiche del paese montano con le suggestioni del panorama mozzafiato della costa ionica. Raggiungendo infatti la Piazza Belvedere, da un lato si può godere della vista di Taormina e della costa calabrese e dall’altro la maestosità, i giochi di luci e colori e i boschi dell’Etna. Questa posizione, mise fin da subito in evidenza la vocazione turistica di questo paese, che fino a tutti gli anni del boom economico fu principalmente agricolo, caratteristica questa, sottolineata dalla conformazione territoriale che lo vede suddiviso in nuclei autonomi, alcuni dei quali distanti dal centro. Il più alto di questi agglomerati, a nord- est di Milo e il nucleo di Fornazzo (800 m.s.l.m.), dichiarato “villaggio ideale d’Italia”. Caselle invece è a nord-ovest, è un altro agglomerato che delimita il territorio confinando con Algerazzi (contrada dalla denominazione araba) e con Carrino dove si trova il leccio secolare, patrimonio arboreo e antropico – culturale del posto, data la presenza di qualche rudere e di sentieri agresti – pastorali.  Andando a sud- est si incontra Praino che è più una contrada di vigneti e fondi agricoli padronali oltre alle altre contrade vinicole di Salice e Moscarello.

 

Cosa vedere a Milo

A un’economia prettamente agricola fatta di contadini e viticoltori, si cominciò ad affiancare, dato lo sviluppo man mano più moderno del paese, una classe di più liberi lavoratori, i muratori, che dalle rimesse degli emigranti, e dalle case che questi facevano costruire al loro ritorno, traevano le risorse per l’esercizio delle loro attività, e un certo benessere. Si cominciò così a delineare

Chiesa di Sant'Andrea
Chiesa di Sant’Andrea. Foto di Anastasia Viola
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Foto di Anastasia Viola

quell’aspetto del paese che poi rimase definitivo, quello dei primi decenni del secolo, con le case del centro dalle facciate rosse, azzurre, verdi di tonachina e dai decori piacevoli ai cornicioni, gli architravi e le cimase, e che i terremoti degli ultimi anni hanno lesionato, ma che ora è stato in parte ricostituito.
Parecchie case signorili meritano di essere ricordate: le case Nicolosi-Villasmundo (del “Barone”); quella di Continella a Praino dalla facciata rosso siciliano; la casa Leonardi a Salice; la casa Russo, neo-gotica, degli anni ‘30 del Novecento, all’ingresso del paese; quella del Giudice Torresi, o di Leotta, ancora al Praino; o di Cerasuolo, con le due auracarie, a Volpare, sullo sfondo del panorama di Giarre e del porto di Riposto; quella di Carpinati a forma di torre, dal terrazzo rotondo e i cornicioni liberty davanti alla chiesa, che fu distrutta a fine degli anni sessanta. E ancora vanno ricordati, come esempi notevoli di architettura rurale da preservare, i palmenti dalle basse finestre in pietra lavica, le tine, le scale esterne, da cui i vendemmiatori scaricavano corbelli e “cofine” stipati di grappoli. Punto di riferimento di tutti era la Chiesa di Sant’Andrea, semi-distrutta durante la seconda guerra e poi ricostruita, che domina l’orizzonte della piazza  che ebbe da sempre funzione di aggregazione non solo mistica ma di controllo civile, ecumenico e parrocchiale. Altro monumento, è la Fontana della Rinascita a grandi lastroni di pietra lavica che sorse al centro di Milo nel 1911, come risulta anche dalla data incisa in una di queste pietre che la compongono. Ne disegnò lo schema il professore Enzo Maganuco, che suggerì il motto da inserire nello stemma nel 1955, quando il paese divenne comune autonomo: “In nemore milensi salus” (”Nei boschi di Milo la salute”), che risponde a piena verità.

Casa Leonardi
Casa Leonardi. Foto di Anastasia Viola

Oltre a i monumenti e alle dimore storiche, il museo delle tradizioni popolari e la mostra fotografica, ancora in fase di allestimento alla Pro Loco del comune di Milo, sveleranno ulteriori particolari sulla storia del paese.

Manifestazioni ed eventi di certo non mancano a Milo, animano il paese tutto l’anno ma soprattutto d’estate, consacrandolo così come eccellente meta di villeggiatura e turismo. A partire da giugno la stagione estiva viene inaugurata con i giochi in piazza e le serate di karaoke e cinema sotto le stelle. Durante l’ultima domenica di luglio tutti i milesi partecipano a una festa molto sentita, quella in onore di Sant’Andrea protettore di Milo. Il grappolo d’uva posto sul braccio del santo sta proprio a simboleggiare la sua protezione per la produzione e la raccolta dell’uva. La Venere di Milo, storico concorso di bellezza, ad agosto coinvolge il paese in una serata di gala fatta di cultura, spettacolo e sfilate di moda. Si protrae per una settimana intera invece, la manifestazione MusicaMilo, che dà la possibilità agli amanti della musica di godere dei più svariati ritmi e suoni.

fontana della rinascita
fontana della rinascita

Mentre gli appassionati di teatro non possono perdere la rassegna dedicata ad Angelo Musco che, durante gli anni ’30 era solito soggiornare a Milo durante l’estate. A conclusione della rassegna viene poi assegnato il Premio Angelo Musco a una delle compagnie partecipanti. Per ultima e quella più importante, a conclusione della stagione estiva, è la ViniMilo che ormai è diventato un appuntamento fisso per tantissimi turisti e visitatori che nei primi due fine settimana di settembre trascorrono una giornata all’insegna del buon vino, della buona musica e delle degustazioni.

 

ViniMilo

Negli anni è diventato un evento irrinunciabile per tutte quelle aziende vinicole dell’Etna che vogliono far conoscere il loro prodotto e contribuire così alla diffusione della cultura del vino. A differenza delle altre manifestazioni di questo genere, ViniMilo si rivolge non solo agli addetti ai lavori ma anche ai semplici appassionati del buon vino e della buona tavola. Le degustazioni guidate, la vineria, il tunnel dei sapori in piazza Belvedere, i laboratori del gusto nella tenuta Barone di Villagrande, non molto distante da Milo, la mostra-mercato dei Presidi Siciliani di Slow Food e le escursioni e visite guidate alle aziende, sono tutte occasioni per parlare di vino e per conoscere il territorio anche attraverso gli odori e i sapori che sa offrire.

 

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