Cantine Aperte: la Sicilia conferma il successo dei propri vitigni


Cantine Aperte nella sua ventennale edizione ha confermato il successo avuto negli anni passati. Si parla di circa un milione di visitatori che hanno partecipato all’evento svoltosi in tutta Italia. In Sicilia i cultori dell’enoturismo sono stati circa 10.000, non solo composti da visitatori locali, ma anche del nord e stranieri, grazie a pacchetti turistici dedicati all’evento.

Il tema dei 20 anni è stato filo conduttore in ogni regione italiana, che ha voluto sottolinera come Cantine Aperte, evento organizzato ogni ultima domenica di maggio dall’associazione Movimento Turismo del Vino, sia un successo che dura nel tempo e che consente di far conoscere il calice di Bacco direttamente all’interno dei suoi luoghi di produzione.

In Sicilia il tema dell’evento è stato denominato “Ventennio di Vini”, commemorato dalle annate di Nero D’Avola 1995, 2001, 2003, 2007, 2010 della Tenuta La Lumia di Licata, di proprietà di Salvatore La Lumia enologo e Presidente del Movimento Turismo del Vino Sicilia.


All’evento hanno aderito quasi tutte le 29 cantine siciliane associate al Movimento Turismo del Vino, che hanno aperto i loro cancelli a giovani, coppie, gruppi e anche single appassionati del tema.

Indubbiamente la crisi c’è, ma questo nuovo mercato invoglia e incuriosisce, non solo da un punto di vista puramente tecnico, ma anche per capire questo settore di nicchia che ultimamente è stato portato alla ribalta anche da fiction televisive e non solo da trasmissioni dedicate al gusto.

Il turismo del vino sta aiutando tante aziende vinicole in crisi, permettendo loro nuovi introiti non dati solo dalla semplice vendita.

Le Cantine che hanno rinnovato il successo degli anni passati sono state nella Sicilia centro – occidentale La Florio, Planeta e Donnafugata. Quest’ultima ha pienamente compreso il significato dell’evento, e quest’anno oltre degustazioni e spettacoli ha effettuato visite guidate alla bariccaia sotterranea e degustazioni con musica lounge nella meravigliosa e unica nel suo genere Sala delle Botti.

La provincia catanese ha unito tradizione vinicola a tradizione gastronomica, oltre che elementi culturali tipici del territorio etneo. Rinnovato successo per le cantine Nicosia con le visite guidate sia alle cantine che al vigneto di Monte Gorna e al suo antico palmento.

All’interno delle Nicosia sono stati effettuati mini corsi di degustazione ed erano presenti vari artigiani locale, oltre  che la meravigliosa esposizione di carrozze d’epoca e carretti siciliani della collezione di Alfio Giuffrida, cultore della tradizione siciliana che espone in manifestazioni italiane ed estere.

Anche le aziende che si trovano nel territorio del vulcano Etneo hanno avuto un’ottima affluenza di visitatori, come l’azienda Etna Wine, che ha effettuato visite al torchio a legno di conzo a fasce e alla cantina in cui è esposta la botte in legno di castagno più grande al mondo.

Qui, durante la giornata sono stati effettuate degustazioni con maestri assaggiatori dell’ONAV e il lancio degli aquiloni. I visitatori hanno inoltre potuto gustare un pranzo ad un prezzo irrisorio, con un menù composto da prodotti tipici etnei, come il pistacchio di Bronte.

Il bilancio di questa giornata è sicuramente positivo, poiché seppur non ci sono ancora i numeri della toscana, ogni anno i visitatori alle cantine siciliane aumentano.

Tale visite, sono sicuramente state incentivate anche dalla forte presenza della delegazione sicula di ben 16 vitigni tra autoctoni e internazionali al Vinexpo di Bordeaux, ricordiamo tra questi i Nero d’Avola, Malvasia delle Lipari, Catarratto, Grillo, Carricante, Moscato di Noto, Moscato di Siracusa, Inzolia, Nerello Mascalese, Zibibbo.

 Le presenze di enoturisti in questa giornata sono state di alto livello, molte dei quali composte da persone che effettuano corsi di degustazioni durante l’intero anno, e che desiderano scoprire nella giornata di Cantine Aperte il concetto del “Vedi cosa bevi” che proprio questa giornata vuole trasmettere e far comprendere.

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