Inglesismi che passione, ma attenzione a come usarli


inglesismi

Ne è passato di tempo dal quando il grande Renzo Arbore sibilava divertito, facendo il verso, con tono sfottò, a chi, certamente snob, ma erroneamente chic, appioppava una “s” a tutti i plurali

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inglesi.

Attenzione però, non c’è trucco e non c’è inganno, e la grammatica non è un’opinione, quella italiana –infatti- non prevede alcuna “s” per la formazione del plurale, va da sé, dunque, che anche i forestierismi, ossia quei lemmi che provengono da un lessico straniero, subiscono le regole linguistiche della grammatica d’arrivo.

E la Crusca docet: restano invariati “… i nomi stranieri che sono entrati nell’italiano senza adattamento morfologico, cioè mantenendo la loro forma originaria. Dobbiamo premettere che nella maggior parte dei casi queste parole sono entrate in forma scritta, spesso attraverso l’uso giornalistico, il che ha determinato che la forma grafica sia risultata predominante su quella sonora”. Dunque attenzione alle forme i films, i bars, i pullovers, gli sports, cui sono certamente da preferire i film, i bar, i pullover, gli sport, e così via.

E’ pur vero che alcuni inglesismi, termini stranieri di uso raro o fortemente specialistico, seppur usati in contesto italiano, possono mantenere la forma originaria con la “s” al plurale. Sarebbe, dunque, consigliabile, continua la Crusca, considerare di volta in volta se il forestierismo che intendiamo usare sia stato acquisito stabilmente dal nostro vocabolario, o meno. Nel secondo caso, infatti, il neologismo sarà preferibilmente utilizzato nella sua forma invariata.

 

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