Dylan Dog, dal fumetto a youtube. Il futuro del cinema è il web?


La locandina del film Dylan Dog-Vittima degli eventi

Giacca nera, camicia rosso fuoco, un paio di jeans Levi’s e scarpe Clarks. Il look di Dylan Dog è ormai un marchio di fabbrica e non poteva non tornare così anche nel mediometraggio Dylan Dog: vittima degli eventi, diretto da Claudio Di Biagio e sceneggiato da Luca Vecchi (interprete del personaggio di Groucho), due tra i migliori youtuber italiani. Protagonista, ovviamente, l’indagatore dell’incubo di casa Bonelli, partorito dall’ingegnosa penna di Tiziano Sclavi nel corso della seconda metà degli anni ’80. A Catania il fanmovie è stato presentato ieri mattina nei locali dell’ex Monastero dei Benedettini.

Luca Vecchi e Claudio Di Biagio
Luca Vecchi e Claudio Di Biagio

Grazie a un progetto ambizioso e curatissimo nei dettagli, dalla fotografia alla colonna sonora, stavolta ritorna sul web, per farci dimenticare Dylan Dog – Il Film, la pellicola diretta da Kevin Munroe nel 2010 e che ha fatto storcere più di un naso. Il film ha attirato su di sé l’attenzione non solo di internet ma anche del mondo del fumetto e del mondo cinematografico. Un successo che ha portato il progetto a essere proiettato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma il 24 ottobre, la miglior vetrina possibile per dare spazio ad uno dei progetti più rivoluzionari del cinema italiano degli ultimi anni. Ha avuto anche la benedizione di Roberto Recchioni, il curatore della serie di Dylan Dog per la Bonelli, anche se ormai non detiene più i diritti di sfruttamento (ceduti agli americani anni fa) e ufficialmente non supporta il progetto.

Luca Vecchi, Valerio Di Benedetto e Alessandro Haber
Luca Vecchi, Valerio Di Benedetto e Alessandro Haber

Alla proiezione, organizzata dall’associazione culturale Mentelocale di Fiumefreddo in collaborazione con il professore Alessandro De Filippo (docente di Storia e Critica del cinema del Dipartimento di Scienze Umanistiche), presente anche il regista Claudio Di Biagio.
Una curiosità ha seguito la proiezione. Il regista ha malcelato il suo desiderio di farne una serie qualora qualcuno acquistasse i diritti. In primis sulla questione dei diritti legati al personaggio. Inoltre: “È vero, abbiamo speso circa 35 mila euro per fare il film ma non è un pregio: significa solo che in molti hanno lavorato gratis perché credevano nel progetto. – confessa il regista – Il low budget è una scelta sbagliata, che abbiamo fatto questa volta solo perché non c’era altra possibilità, ma bisogna darsi un limite di tempo e il nostro è arrivato: è l’ultimo progetto che faccio in questi termini. Non basta la passione, ci vuole la professionalità”.
Infatti, si tratta di un film nato e cresciuto su Youtube e sulla Rete, creato attraverso una campagna di crowdfunding, una raccolta fondi, effettuata tramite Indiegogo, necessaria per il completamento della post-produzione e per un confezionamento dignitoso del prodotto in questione. “A un certo punto – spiega Di Biagio – ci siamo stancati di andare in giro a chiedere finanziamenti che non arrivavano mai e abbiamo chiesto direttamente alla Rete di finanziarci attraverso la piattaforma di crowdfounding. Ma non è stato facile. La gente è diffidente, ha paura di essere fregata. Hanno iniziato a crederci solo quando hanno visto la qualità dei primi trailer”. 30.000 gli euro donati dagli utenti del web e da persone che hanno deciso di sposare la causa mettendo a disposizione risorse sia in termini di competenza tecnico/artistica che di beni materiali effettivi, con l’obiettivo di realizzarlo e farlo uscire free in rete. In cambio delle donazioni sono stati offerti dei gadget e la possibilità di partecipare attivamente alla realizzazione del film.

Inoltre, è un progetto no profit e distribuito gratuitamente sul canale YouTube dei The Jackal. “Nessuno dei professionisti coinvolti ha tratto profitto da quest’operazione – ci tiene a precisare Di Biagio – se non un rimborso spese per il lavoro svolto. Tutti i video correlati al progetto (vlog, teaser e backstage) caricati sul web sul canale dei The Jackal e sul canale Nonapritequestotubo non sono monetizzati in alcun modo. Anzi sono gratis e accessibili a tutti”.

Il film è ambientato nella Roma contemporanea: differenza sostanziale rispetto al Dylan Dog cartaceo, che vive e lavora a Londra. “Ovviamente ambientarlo a Londra sarebbe stato produttivamente più impegnativo e costoso – confessa il regista -. Abbiamo inoltre cercato di far interagire Dylan con il nostro background culturale, provando a ricostruire nei vicoli di Roma quell’atmosfera fumosa e grottesca suggerita nel Bonelli”.

Valerio Di Benedetto, Luca Vecchi e al centro Milena Vukotic
Valerio Di Benedetto, Luca Vecchi e al centro Milena Vukotic

A vestire i panni del noto ‘indagatore dell’incubo’ è il giovane Valerio Di Benedetto che, dopo l’avventura al cinema in ‘Spaghetti Story’ e in tv nella serie ‘Romanzo Criminale 2’, si immerge in questa nuova ed entusiasmante avventura. «Prendere parte a questo progetto è stato intrigante, interessante e, allo stesso tempo, molto impegnativo. – svela l’attore – Si affronta un personaggio molto amato e ci sono delle piccole accortezze da rispettare dato che Dylan Dog ha delle caratteristiche ben precise. Ho cercato di dargli una caratterizzazione più umana, cercando di renderlo il più credibile possibile».
Il film gode anche della partecipazione di due attori di grosso calibro, anche se in ruoli secondari: Milena Vukotic è Madame Trelkovski e Alessandro Haber nei panni di Bloch, entrambi intervenuti per passione. “Per Milena c’è stato un coinvolgimento maggiore di quello che credevamo. Cioè ad una guest star in linea di massima non vuoi rubare tempo e così le abbiamo detto che l’avremmo liberata subito ma lei in realtà voleva di più dal film così Luca le ha scritto tre scene in più. Siamo stati felici di accontentarla, considerando anche che ha prestato la sua opera a titolo gratuito”.
“Istintivamente – sostiene Milena Vukotic – sentivo che questa follia sarebbe stata l’inizio di qualcosa di molto importante nel cinema. Il film potrebbe rappresentare il salto di qualità del tubo verso tv e cinema”.

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