Le opere di Jean Calogero in mostra a Catania


Il Duomo di Catania. Opera di Jean Calogero

Le tinte forti e accese che si mescolano raccontano dei suoi viaggi e delle sue esperienze nel mondo, dei luoghi splendidi e cari alla sua memoria dando una visione della realtà fatta di allegria e bellezza. Proprio la memoria, intesa come l’insieme dei ricordi emozionali, è il tema della mostra di Jean Calogero, dal titolo Le città della Memoria, in programma fino al  27 maggio 2016 tutti i giorni dalle 17 alle 21 al teatro Machiavelli  in  Piazza Università 13, a Catania. La mostra, curata da Teresa Spina e dall’Archivio Jean Calogero, con il patrocinio dell’Università di Catania, della

Parigi.
Parigi.

Fondazione Lamberto Puggelli e dell’Associazione Ingresso Libero, espone 15 opere ad olio di grande formato, datate dagli anni ‘60 agli anni ‘90 e che rappresentano le sue personali interpretazioni di città e piazze da Catania a Parigi e da Acicastello a Venezia, passando per i luoghi della memoria. Le città della Memoria di Jean Calogero sono scorci di realtà rappresentata in modo surreale e romantico, con una cromia prettamente mediterranea ed una tecnica unica nel suo  genere. Il colore, infatti, usato come materia quasi scultorea, rende le opere coinvolgenti non solo dal punto di vista cromatico e visivo, ma anche e soprattutto dal punto di vista materico.

L’artista vede il suo esordio a Parigi alla fine degli anni ’40, iniziando un carriera costellata da mostre che lo portano in giro per il mondo. Si distinse, nel pieno fervore culturale della città di Parigi, riuscendo ad essere premiato nel 1957 con la Grande Medaglia D’Argento, massimo riconoscimento della città agli artisti ancora in vita. Nel 1959 viene inserito nel catalogo d’arte internazionale BENEZIT, che lo consacra tra gli artisti più autorevoli della pittura mondiale. Parigi ebbe sempre un ruolo fondamentale nella sua arte. Scrissero di lui personaggi della cultura internazionale come George WaldemarFrancois Christian Toussaint e dagli anni ’70 fu il protagonista dei più importanti dibattiti artistici. Scrive di lui Leonardo Sciascia, nel 1970; “… Direi, ecco, che Calogero è un surrealista quale poteva nascere in Sicilia: uno che non opera l’epanchement du reve dans la vie rèelle, ma totalmente sfugge alla vita reale. ….. “

 

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