Pirrotta: una trilogia di denuncia


Vincenzo Pirrotta

Vincenzo PirrottaCATANIA. Una trilogia su argomenti che “lasciano il segno”: mafia e omertà; degrado e abbandono; pedofilia. È la denuncia il filo conduttore dei tre spettacoli di Vincenzo Pirrotta, scelti quest’anno per il debutto di Te.St, la rassegna di teatro contemporaneo del Teatro Stabile di Catania che porta in scena un teatro sperimentale e d’innovazione. La “trilogia” di Pirrotta sarà ospitata a Scenario Pubblico, gli spettacoli avranno tutti inizio alle ore 20,45. 

 

Si parte con Sacre-Stie (24 e 25 gennaio), coraggiosa pièce teatrale sul terribile e troppo spesso trascurato dramma della pedofilia negli ambienti ecclesiastici. Un feroce e lucido attacco contro il silenzio colpevole della Chiesa, che mascherandosi dietro la parola di Dio ne viola il principio più autentico. Nel ruolo del protagonista Filippo Luna, accompagnato sul palco da Alessandro Romano e Marcello Montalto.

Seguirà Malalunanuova (26 e 27 gennaio), dove la luna è Palermo e le sue mille contraddizioni. Una città troppo spesso ‘sbagliata’, dolorosa come una ferita aperta, eppure anche casa, culla, ventre. La lingua, i ritmi e le risonanze arcaiche sono aspre e dolci al tempo stesso, con una straziata musicalità tesa a restituire la realtà “sconcia, slabbrata e brutale” di questa città. Musiche originali di Luca Mauceri e Emanuele Esposito. In scena Pirrotta e Mauceri (voce, chitarra e percussioni).

Chiude la triade  La ballata delle balate (28 e 29 gennaio),  intenso monologo sulla mafia raccontata da un boss affiliato. Un delirio dove si incontrano misticismo e violenza in un crescente contrasto tra la parola di Dio, che il latitante professa, e la brutale parola della mafia, che invece mette in pratica. Protagonista lo stesso Pirrotta; musiche originali di Giovanni Parrinello.

“Con Pirrotta – afferma Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile etneo – abbiamo voluto porre nuovamente al centro la funzione sociale del teatro, scegliendo testi che affrontano complesse tematiche della contemporaneità”.

 

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