PALERMO. Oltre ai danni all’economia, imprese di diversi settori in ginocchio dopo una settimana di blocchi dei tir, c’è anche il colpo inferto alle tasche dei consumatori secondo la Federconsumatori. Ma c’è anche un altro allarme. L’attenzione ora, secondo l’associazione deve essere al massimo anche sul controllo della qualità dei prodotti consegnati con ritardo ai negozi e mercati rionali .
“La protesta congiunta di autotrasportatori agricoltori e pescatori ha letteralmente paralizzato la Sicilia. Diciamo pertanto basta; perché la protesta, seppur condivisibile nei contenuti, ha danneggiato soprattutto i siciliani, in special modo anziani e ammalati, e con gravi ripercussioni sull’impennata dei prezzi” spiega Lillo Vizzini, presidente regionale che aggiunge “dopo le lunghe code alle stazioni di servizio e gli scaffali vuoti nei negozi, i consumatori devono ora fare i conti con i prezzi: in particolare, ortofrutta introvabile e con prezzi alle stelle. Inoltre, dopo questo lungo fermo delle merci nei camion, si pone il problema degli alimenti più deperibili, quali i surgelati. C’è il rischio che potrebbe essersi interrotta la ‘catena del freddo’. Le confezioni di surgelati gonfie o schiacciate, bagnate e/o ricoperte di brina, devono essere rifiutate”. Attenti dunque alla scadenza, allo stato di conservazione ma non solo “devono essere restituite le confezioni che all’atto dell’apertura presentano muffe o abbiano sapore, odore, consistenza non convincenti. Scontrino alla mano devono essere sostituite dal commerciante”. Da qui la richiesta della Federazione dei consumatori: “sollecitiamo pertanto controlli serrati affinché siano stroncate sul nascere sia spinte speculative sui prezzi sia la commercializzazione di prodotti non sicuri”.
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