Nonostante la giovane età vanta già una carriera straordinaria, costellata di riconoscimenti e successi in Italia e soprattutto all’estero, collaborazioni con prestigiosi nomi del panorama musicale nazionale ed internazionale; musicista di formazione classica a cui ha affiancato il Jazz e il Pop, affermato compositore e arrangiatore, il palermitano Giuseppe Mazzamuto presenta il suo ultimo progetto musicale che – come ci spiega- “Nasce da un sogno: quello di raccontarmi attraverso il mio vibrafono e la mia musica.”
Ed è cosi che prende vita Melodyterranean un album composto da 8 tracce che vede coinvolti molti musicisti tutti siciliani. L’unica firma non isolana al disco è quella del Maestro Andrea Dulbecco docente di percussioni del Conservatorio di Milano e vibrafonista di calibro internazionale che ha curato le note introduttive al disco.
Giuseppe Mazzamuto, l’intervista
Giuseppe, ci racconti di questo nuovo progetto. Il titolo del disco Melodyterranean è composto da due parole melodia e mediterraneo.
Da un lato la melodia è al centro della mie composizioni e che è stata da sempre il vero brand della musica made in Italy nel mondo ed elemento imprescindibile dell’arte compositiva Italiana, sia che si trattasse di musica colta che popolare.
Dall’altro il mediterraneo punto d’incontro di popoli di diversa cultura che si fondono tra loro. Musicalmente il mediterraneo nel mio nuovo album rappresenta quella naturale commistione di generi musicali che fanno parte del mio background. L’etichetta che ha pubblicato il mio disco è la Giapponese Da Vinci Jazz Publishing distribuito da Egea Music. All’interno del disco ci sono delle foto straordinarie già dalla copertina a firma di Arturo Di Vita e poi quelle di Mapi Rizzo e Vincenzo Noto.
Ripensando al precedente progetto, in cosa artisticamente ed umanamente sei rimasto uguale (se lo sei) e in cosa sei andato oltre?
Nulla è mai come prima non può esserlo e non deve esserlo. Sono infatti convinto che tutti noi non siamo uguali a ciò che eravamo ieri, sarebbe grave il contrario perchè significherebbe che siamo rimasti fermi. Musicalmente e umanamente sono cambiato molto rispetto allo scorso progetto credo in meglio, ma questo preferisco lo dicano gli altri.
Collabori spesso con diversi artisti. Anche stavolta. Come nasce questa collaborazione?
La collaborazione con altri artisti è stata da sempre alla base della mia crescita partendo già dal mio quintetto formato da musicisti pluripremiati in campo nazionale ed internazionale come Giovanni Conte (piano) e Giovanni Villafranca (contrabbasso) vincitori del Premio Nazionale delle Arti 2013 sezione Jazz, Fabrizio Giambanco (batteria) e Manfredi Caputo (percussionista) vincitore della borsa di studio di 30.000 $ bandita da Umbria Jazz per il Berklee College di Boston. Credo molto nella condivisione musicale perchè vuol dire aprirsi totalmente senza barriere all’ascolto degli altri in modo profondo. Quando si collabora con altri artisti come in questo disco ci si racconta le
esperienze più intime che a parole non sapresti e forse non vorresti mai condividere con nessuno. In queste occasioni esce la parte migliore di te sia artisticamente che umanamente. Per questo motivo ho voluto fortemente che in questo disco ci fossere molti ospiti e cosi hanno collaborato con me: Alberto Maniaci (direttore d’orchestra e arrangiatore), Daniela Spalletta (cantante Jazz), Alessandro Presti (Trombettista), Giuseppe Milici (Armonicista), Simone Luca Ferrara (Chitarrista Rock), Sicilian String Quartet (composto da musicisti del Teatro Massimo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo), Julio Lope (attore) , Tina Montivnaro (voce Recitante) e la FAM Record.
Le recensioni al disco sono positive e suggeriscono ed invogliano certamente ad ascoltarlo. Ma tu che suggerimento ne dai? Quale chiave di lettura proponi?
La chiave di lettura di questo disco è il racconto, ogni traccia è una storia a se, io scrivo solamente quando ho qualcosa da raccontare. Per esempio la seconda traccia del disco Mary Love è una ballad che ho dedicato a mia moglie. Mi sento da sempre un equilibrista e lei rappresenta per me il mio bilanciere che mi aiuta a passare da un capo all’altro della corda, oppure la traccia n.7 Waltz For che è un brano che ho dedicato Esbjörn Swensson che è più grande pianista compositore contemporaneo purtroppo scomparso prematuramente nel 2008 a soli 44 anni.
Nel disco si denota un certo impegno civile, dalla tua musica lo si evince. Come lo vivi tu questo aspetto?
Io sono Siciliano dentro e sono fiero d’essere conterraneo di alcuni uomini e donne che a costo della loro vita hanno migliorato la nostra e hanno contribuito alla nostra evoluzione culturale come i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel disco come ho già detto ha partecipato Tina Montinaro (moglie del capo scorta del Giudice Giovanni Falcone) la quale ha recitato delle frasi del marito alla fine della mia composizione Serenity che ho dedicato alla scorta Quarto Savona 15, al Giudice Giovanni Falcone e alla Dottoressa Morvillo. Quest’ultima collaborazione ha lasciato in me un segno indelebile, Tina mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi e lottare con coraggio per portare avanti le tue idee e di chi ami, credo questo sia il senso della vita. Serenity rappresenta più che mai il mio impegno civile con l’unica arma che io possa utilizzare la mia musica.
Prossime tappe artistiche?
La prossima tappa come compositore è il Congresso Mondiale di Sax che si terrà a Zagabria. Per quest’importante evento mi è stato commissionata una composizione che ho intitolato Quadrifonia che verrà eseguita da due grandissimi Sassofonisti Siciliani Francesco Barbaria e Basilio Merlino. Riguardo ai live di Melodyterranean ci saranno molti appuntamenti per solo quintetto Jazz e quintetto Jazz ed orchestra già a partire dal prossimo anno. Adesso invito tutti ad ascoltare Melodyterranean su Spotify e se volete potrete acquistarlo su iTunes in digitale o se preferite il cd fisico su Amazon o in tutti i punti vendita Italiani Feltrinelli, per qualunque informazione su di me invito tutti a visitare il mio sitowww.giuseppemazzamuto.it
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