Perdichizzi: “La questione meridionale è grave come quella giovanile”


Antonio Perdichizzi

Antonio Perdichizzi Antonio Perdichizzi da qualche giorno è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catania. Manager nei settori delle risorse umane e della comunicazione, Perdichizzi, 33 anni, è responsabile marketing della “SDI Soluzioni d’Impresa” e socio fondatore di “Tree” e  “Agenzia per il Green”, due start-up operanti rispettivamente nei comparti della formazione e della green economy.  Dall’aprile di quest’anno guida il gruppo di lavoro “Education” nell’ambito della commissione nazionale “Education e Lavoro” istituita dai Giovani Imprenditori di Confindustria ed è anche componente della giunta di Confindustria Catania.

 Presidente,  nella sua squadra c’è una presenza consistente di donne: è un obbligo statutario o una scelta volontaria per riconoscere i meriti delle giovani imprenditrici?

“Non abbiamo vincoli statutari sul numero minimo di donne all’interno dei nostri organi. Ma abbiamo molto chiara l’importanza della presenza delle donne nei posti di vertice. È nel nostro dna in maniera radicata. Basti pensare che abbiamo percentuali molto alte di donne non solo nell’organo direttivo ma anche all’interno della base associativa del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catania.

 

 

Non vi è mai stata preclusione per raggiungere anche la posizione di vertice: è sempre il merito che ci ha guidato, ed il merito non guarda alla differenza di genere. Abbiamo avuto nella nostra storia (il gruppo è stato fondato nel 1970) due presidenti donne: Enza Messina e Lorena Virlinzi e si aggiunge a questo elenco la reggenza del gruppo, nell’ultimo anno di Alessia Paone. È inoltre presente in associazione un comitato per l’imprenditoria femminile, presieduto da Monica Adorno, – sottolinea Perdichizzi – nato per promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e sostenere l’affermazione delle donne nel mercato del lavoro.

Esempi estremamente virtuosi ci arrivano anche da Confindustria a livello nazionale, che ha da sempre dimostrato di essere all’avanguardia su questo tema. In modo particolare il movimento giovanile, che ha visto le presidenze di Emma Marcegaglia, Anna Maria Artoni e Federica Guidi. Come è noto, in questo momento è proprio  Emma Marcegaglia a guidare l’intero movimento, con la sua presidenza di Confindustria”.

Un suo giudizio sulle misure anti-crisi del governo Monti. E se questi provvedimenti li avesse firmati Berlusconi?

“Sono provvedimenti di buon senso,  anche il governo Berlusconi avrebbe potuto vararli. Ma il clima politico era degenerato a tal punto da non rendere possibile l’attuazione di queste norme. Nel nostro convegno nazionale di Santa Margherita Ligure tenutosi a giugno di quest’anno,  il presidente Morelli ha indicato le nostre quattro proposte per la politica  per un rilancio dell’economia italiana: aliquote giovani e aliquote rosa; riduzione del cuneo contributivo e revisione del sistema pensionistico; sviluppare l’imprenditorialità, detassando le nuove imprese create da giovani; abolizione del  valore legale del titolo di studio. La totale mancanza di risposte a queste istanze, ci ha spinto ad una decisione molto forte. Al successivo convegno nazionale, tenutosi a Capri lo scorso ottobre, non abbiamo invitato nessun politico. Zero risposte, zero politici. Questa scelta coraggiosa ci ha premiato in termini di visibilità e autonomia nel dialogo con la politica. Ed oggi,  assistere alla nascita di un nuovo governo e al varo di misure che vanno nella direzione da noi indicata  non può che trovarci d’accordo. 

Assistiamo con favore ad una riallocazione più equa del peso del welfare, per ridurre l’egoismo generazionale ed ai primi passi importanti verso una politica di sviluppo ai quali dovranno seguirne molti altri”. 

Presidente Perdichizzi, c’è poco Sud, sempre, nell’agenda politica nazionale. Una “dimenticanza” di chi governa a Roma o l’inevitabile conseguenza di una classe dirigente siciliana che non riesce ad andare oltre i proclami e le rivendicazioni ormai anacronistiche?

“La questione meridionale è grave almeno quanto la questione giovanile. E lo è per l’intero Paese e non solo per il Mezzogiorno. Siamo soliti fare proposte più che critiche. Riteniamo che il Sud possa essere il punto di partenza per la ripresa economica dell’Italia e che a questo possa contribuire tanto il governo centrale, quanto i livello locali. La ricetta che abbiamo messo a punto, come comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori,  prevede in primo luogo la fiscalità di vantaggio (immaginiamo il Sud una grande no tax region) ed in secondo luogo un necessario ed imprescindibile adeguamento infrastrutturale, con pochi grandi investimenti concentrati su opere cruciali per il nostro sistema economico”.

 

 

 

 

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