Sissy Castrogiovanni: “Canto la Sicilia in chiave blues”


“Preferisco essere una musicista squattrinata, che una donna manager ricca e triste”. Solare, passionale e testarda questo è Sissy Castrogiovanni, promettente musicista che ama l’azzurro mare di Aci Trezza. Volata quattro anni fa a Boston per coronare il suo sogno d’artista; sceglie il brivido e l’incertezza della musica alla tranquillità economica di un futuro nel campo della medicina. Impariamo a conoscerla pian piano durante un’intensa telefonata transoceanica e scopriamo come la sua contagiosa voglia di sognare e di realizzare i propri sogni possa trasformarsi in realtà. A fine maggio in tutto il mondo uscirà il suo primo progetto musicale “Intra Lu Munnu” un lavoro completamente scritto in lingua siciliana prodotto in U.S.A. “Questo disco è un gesto d’amore per la mia terra e il mio popolo”.

 “Intra Lu Munnu”, è interamente scritto in siciliano. Come mai ha scelto di comporre solo in dialetto?

“Mi sono sempre dedicata al blues, al jazz e non pensavo minimamente di scrivere o cantare in siciliano. Quando sono arrivata a Boston, ho cominciato a sentire prepotentemente il richiamo della mia terra. Nella mia famiglia sono tutti musicisti e la musica siciliana è stata sempre un elemento preponderante del mio dna, solo che ancora non avevo la consapevolezza di tutto ciò. Prima di questo lavoro componevo, ma non mi sentivo soddisfatta. Un giorno mi chiesero di cantare un pezzo della nostra tradizione, “E vui durmiti ancora”, dopo quell’esibizione dentro di me è scattata una molla che mi ha diretto in maniera inequivocabile verso la musica siciliana. Così è iniziato il mio studio e la mia conseguenziale ricerca sulle tradizioni musicali siciliane, ma anche arabe, africane … e  ho iniziato ad esplorare questo mondo. Mi sono resa conto di quante similitudini ci siano tra la nostra musica e la musica mediterranea in genere. Ho scritto il primo pezzo in dialetto in modo naturale e da quel primo motivo è nato l’intero album”.

Nata ad Acitrezza, ma da quattro lunghi anni vive a Boston. Cos’è, per lei, adesso la Sicilia?

“Casa. Quando stai fuori ricominci a valutare tantissime cose della tua terra. La Sicilia è un posto speciale, una terra felice e non facile. A volte provo tanta rabbia pensando a certe situazioni mentali tipicamente siciliane. Se dovessi paragonarla ad un genere musicale o ad un ballo la paragonerei, senza dubbio, ad un tango passionale. Nel mio album parlo di tutto ciò. Mi piacerebbe moltissimo fare musica nella mia terra, ma so che è molto difficile”.

Cosa le manca di più?

(ride)

“L’elenco è lungo. Mi mancano il sole, il mare, gli amici, la famiglia, i miei cani e i miei gatti. Quando posso torno, ma è sempre troppo poco”.

Può raccontarmi l’esperienza dell’audizione al Berklee college of music?

“Nel 2008 ho partecipato ad Umbria Jazz e in quell’occasione c’erano dei docenti del Barklee. Quell’anno ho vinto un premio e sono andata a fare un’audizione in Germania; la prova è durata circa un’ora e mi hanno chiesto di tutto dalla teoria alla pratica canora. Ho aspettato per tre mesi la risposta e nel momento in cui avevo perso le speranze è arrivata la lettera in cui mi si diceva: “Ammessa al Berklee College of music con borsa di studio”. A settembre 2009 sono partita per Boston”.

Cos’ ha provato quando ha aperto la busta?

“Ero in macchina con i miei cani e miei gatti e stavo guidando. Non potevo fisicamente esultare, ma l’emozione è stata talmente grande che i miei amici animali mi guardavano quasi spaventati”.

Nel 2009 era maggiorenne, ma il parere dei genitori è sempre importante. Se le avessero impedito di prendere quell’aereo cosa avrebbe fatto?

“Avrei comunque preso quell’aereo. (ride) Prima di questa grande opportunità studiavo genetica. Mi stavo quasi per laureare. Ricordo il terribile momento, per i miei genitori, quando comunicai loro che avrei abbandonato l’università, per realizzare il mio sogno. Erano tutti attoniti e terrorizzati, perché conoscendomi sanno che quando prendo una decisione non torno indietro”.

E non hanno cercato di fermarla in nessun modo?

“Certo. Hanno tentato di dissuadermi, ma senza alcun successo. Non hanno potuto far altro che sostenermi. Non potrò dimenticare quando ho comunicato a mia madre che l’audizione si sarebbe svolta in Germania e che successivamente, se tutto fosse andato bene, avrei vissuto a Boston. Ora tutti sono molto orgogliosi e mi sostengono con grande entusiasmo. Mi sono laureata in America grazie anche ad una borsa di studio, perché i costi sono elevatissimi. Sono felice della mia scelta”.

Come mai ha tenuto nascosta, per molti anni, la sua passione per la musica?

“La musica era il mio segreto, non volevo che qualcuno rovinasse anche mentalmente questa mia voglia di comunicare. Un giorno hanno chiesto a mio padre di suonare un pezzo blues al piano e tutti i presenti in sala hanno cercato di coinvolgermi affinché io cantassi. Mio padre era più spaventato di me, perché temeva una pessima figura; quella è stata la mia prima volta in pubblico. Tutti da quell’imbarazzante situazione hanno scoperto che non ero alle prime armi e che tutto sommato ero brava. Da quel momento ho dichiarato pubblicamente il mio amore per la musica”.

“Intra Lu Munnu” si avvale di svariati musicisti di diversa provenienza. Si mescolano jazz, musica mediterranea con parole in dialetto siciliano ed influenza meridionale, africana e sud americana. Parliamo di quest’incontro di razze e mentalità?

“Adoro la musica jazz, blues ed africana e un po’ alla volta l’intero progetto ha preso forma. Una parte importante di questo lavoro è l’apporto di questi musicisti, che con la loro esperienza e il loro bagaglio culturale arricchiscono le mie canzoni; hanno suonato con me musicisti argentini, palestinesi, svedesi, tedeschi … inoltre c’è la partecipazione del coro balcanico. I brani sono tutti scritti e arrangiati da me, ma ogni musicista dona molto di sé all’intera opera e tutte queste particolari influenze si possono toccare ascoltando i brani. La parte più divertente è stata, sicuramente, veder cantare persone di ogni razza in lingua siciliana. Sono tutti pezzi originali scritti da me, solo un brano è mio per metà; infatti ho deciso d’inserire un notturno di Chopin con delle rime che ho scritto basandomi su un ringraziamento a Dio che, tanti anni fa, ha scritto mia nonna; quest’intenso componimento l’ho trasformato dedicandolo all’immenso amore che provo per lei”.

Il suo album è ricco di passione, ma cos’è la passione per Sissy Castrogiovanni?

“Tutto, perché senza passione non si va da nessuna parte. È quel sentimento che ti fa spostare le montagne, quella forza che ti permette di raggiungere l’obiettivo desiderato. In qualunque campo ed in ogni lavoro se non c’è passione non si può andare avanti. È la chiave per essere felici e vivere al meglio la propria vita”.

Nel web è legata a lei una speciale raccolta fondi, in cui per i donatori c’è la possibilità di ricevere alcuni premi come un pezzo di lava (raffreddata), un marranzano, un week end ad Acitrezza. A cosa serve tutto ciò?

“In America iniziative di questo tipo sono normali, perché ci sono siti specializzati che si occupano di questi progetti. Si può chiedere l’aiuto delle persone per qualunque idea si voglia realizzare. Io sto cercando di ottenere dei finanziamenti per il mio lavoro discografico. Ho sempre amato la mia terra e vivendo fuori quest’amore è cresciuto sempre più. Ho notato con gioia che a Boston ci sono molte persone innamorate della Sicilia. Si può donare da un dollaro a diecimila dollari. È un progetto creato anche per promuovere la Sicilia e la cultura siciliana nel mondo. Chi dona riceve anche qualcosa in cambio. Ci sono diverse “ricompense”; infatti il donatore più generoso riceve come omaggio un viaggio totalmente gratuito, ricco di ogni comfort corredato da un concerto personale in Sicilia. Ringrazio pubblicamente tutti coloro che contribuiscono al mio progetto postando anche dei video di cultura siciliana sul mio sito e sulla mia pagina facebook”.

Come si svolgerà la promozione di “Intra Lu Munnu” ?

“A fine maggio il disco si potrà acquistare in tutto il mondo. Ho già presentato in anteprima “Intra Lu Munnu” in un noto bar musicale di Boston e sarà in vendita su tutti i siti specializzati come I Tunes, Amazon … . Non posso, quindi, che augurarvi buon ascolto”.

Articolo Precedente Giovanni Tizian riceve il Premio Mimmo Calabrò
Articolo Successivo Francesco Cafiso è "Ambasciatore di sicilianità"

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *