Fecondazione eterologa: cade il divieto della legge 40


Cade il divieto di fecondazione eterologa. Una battaglia che l’Associazione Hera di Catania conduce da anni. Lo ha stabilito oggi la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità degli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita, ossia il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.
Sulla spinta dei ricorsi avanzati da coppie infertili sostenute dall’Associazione Hera di Catania per la seconda volta in dieci anni la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune norme limitanti la riproduzione assistita, contenute nella legge 40 del 2004.

Con il nuovo intervento della Consulta viene a cadere il limite imposto negli ultimi dieci anni alle coppie italiane proprio dalla legge 40: l’impossibilità di ricorrere alla fecondazione eterologa. La donazione dei gameti potrà essere effettuata legittimamente.

La battaglia nazionale è stata condotta, oltre che dai pazienti, dai ginecologi Antonino Guglielmino (Catania) e Alessandra Vucetich (Milano) che hanno assistito le coppie, nonché dagli avvocati Maria Paola Costantini (Roma), Marilisa D’Amico (Milano), Sebastiano Papandrea (Catania) e Massimo Clara (Milano), che hanno difeso le coppie nei diversi tribunali italiani e davanti alla Corte Costituzionale.

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