I trionfi azzurri nelle Paralimpiadi chiudono un’estate italiana da sogno


paralimpiadi

Ancora record, ancora vittorie, ancora soddisfazioni. Le paralimpiadi chiudono come meglio non si poteva un’estate italiana mai così tanto ricca di successi sportivi.

Un’estate fantastica, iniziata l’11 giugno con la prima vittoria azzurra sulla Turchia all’europeo di calcio.

Le vittorie proseguono il 3 luglio con la conquista del titolo continentale da parte delle azzurre del softball, imitate pochi giorni dopo da Donnarumma e compagni, che alzano nel cielo di Wembley l’ambito trofeo.

E poi, dal 23 luglio saranno le olimpiadi di Tokio a regalarci vittorie e medaglie, fino agli emozionanti ori di Marcell Jacobs nei 100 metri, nella staffetta 4X100 e a Gianmarco Tamberi nel salto in alto.

Per un bottino finale di 40 medaglie che frantuma i precedenti score di 36 podi risalenti a Roma 1960 e a Los Angeles 1984.

Ma è con le paralimpiadi che si mette il punto esclamativo ad un’estate italiana da incorniciare.

Le 69 medaglie conquistate dai nostri atleti, secondi solo al record di 80 medaglie di Roma ’60, ci hanno impressionato, commosso, emozionato. Dalla straordinaria Bebe Vio, ancora oro nel fioretto, bissando il successo di Rio 2016, a Giulia terzi, sette medaglie in nove gare, all’oro nella staffetta dell’handbike maschile H1 – 5.

E potremmo continuare ancora, per un elenco infinito di meravigliose conquiste e di storie di vita straordinarie.

Paralimpiadi: Il sogno dei 100 metri

Ma l’ultima, significativa immagine che ci resterà nel cuore per sempre, è quell’autentico trionfo nei 100 metri categoria T63, dove tutte e tre i gradini del podio vengono occupati dalle nostre leggendarie atlete:

  • Ambra Sabatini che, a soli diciannove anni con il tempo di 14”11 stabilisce il nuovo record del mondo,
  • Martina Caironi
  • e la siciliana Monica Graziana Contraffatto.

Tre bandiere di un’unica nazione che sventolano alte e fiere nel cielo di Tokio, con l’inno di Mameli che viene cantato in coro a squarciagola è un’istantanea che difficilmente potremo dimenticare. Un record su tutti i record battuti e che, questa volta, potrà solo essere eguagliato, ma mai superato.

I nostri atleti paralimpici non solo ci hanno emozionato, ma sono riusciti a darci una lezione di vita che dovrà restarci sulla pelle insieme ai brividi che ci hanno trasmesso.

Paralimpiadi: La voglia di farcela

Donne e uomini straordinari, capaci di non piangersi addosso, di non arrendersi di fronte a delle difficoltà (che a noi comuni mortali sembrano insormontabili), ma piuttosto di raccogliere le forze e di mettere grinta e cuore in ciò che, con le capacità residue a disposizione, possono ancora fare e dare. Ogni santo giorno. Raschiando il fondo del barile delle loro possibilità e facendo stillare dalla fronte anche l’ultima goccia di sudore. Ed è questa eccezionale volontà di farcela, di non mollare fino all’ultimo centimetro che ci lascia stupiti e increduli, ammirati e meravigliati.

Allora non ci rimane che ringraziarli di cuore per l’abnegazione e i sacrifici, per le emozioni e per la forza che sono stati capaci di farci giungere anche a decine di migliaia di chilometri di distanza. E’ la quadratura del cerchio. E’ il sipario che cala su un’estate sportiva

incredibile, e che, come nei migliori colossal cinematografici, lascia il pubblico estasiato, con gli occhi lucidi e facendo scorticare le mani da una serie infinita di applausi.

Articolo Precedente Parata di stelle per la finale di Una ragazza per il cinema 2021
Articolo Successivo Davide Enia miglior autore teatrale con Maggio '43

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *