Amicizia, mistero e rinascita nel libro d’esordio di Sarah Donzuso


sarah donzuso

È abituata a districarsi tra cronaca e tv. La giornalista Sarah Donzuso si avvicina alla scrittura raccontando una storia che parla di violenza ma anche di riscatto. Il suo libro di esordio si intitola Da sempre e per sempre: due amiche, un viaggio e un segreto, edito da Algra editore. In questa chiacchierata con Sicilia&Donna ci racconta il suo nuovo percorso.

Che storia racconta questo libro?

“La storia è quella di Adele che nasconde un atroce segreto, inconfessabile a tal punto da non permetterle di sostenere lo sguardo delle amiche più care, Giorgia e Valeria, alle quali non riesce a confessarlo. Ma i segreti, si sa, non possono essere soffocati a lungo, vanno affrontati. L’occasione per farlo sarà un viaggio che la costringerà a riaprire i cassetti del passato. Al suo fianco Giorgia, l’amica di sempre, che con lei vivrà questa avventura all’insegna di un’ amicizia sincera e salvifica”.

Un viaggio liberatorio dunque?

“Sì, fisico ma anche emotivo, metaforico, intimo. Adele metterà in discussione la sua vita, gli errori, la fiducia data a chi non lo meritava e prenderà decisioni importanti. Ma allo stesso tempo avrà occasione ancora una volta di dimostrare quanto nella vita di ognuno di noi sia fondamentale l’amicizia, quella famiglia che costruiamo con persone con cui non abbiamo legami di sangue”.

Il libro è ambientato tra Catania e Stromboli. Perché questa scelta?

“L”isola per Adele sarà approdo, ma anche scoperta. La protagonista parte dalla città in cui vive, dove ha provato dolore, per poi fare rientro purificata dal dolore che la attanaglia. Si dirigerà a Stromboli attraverso un viaggio in luoghi della Sicilia, delle tappe che saranno un cammino di rinascita. È stata una scelta casuale dettata forse dal mio inconscio considerando l’amore che nutro per questa isola: il suo essere selvaggio, naturale, senza preconcetti e in cui il fuoco e la potenza del vulcano si incontrano con il mare, l’acqua che lava e purifica. Per me rappresentava uno scenario naturale e ideale per una rinascita. Stromboli è un luogo selvaggio, potente e straordinario dove spesso anche io vado per riprendere le energie, guardando il cielo stellato che nelle città piene di luci non siamo più abituati a vedere”.

Cosa l’ha spinta a rapportarsi con la scrittura?

“Sentivo il bisogno di raccontare una fase della vita, forse la più importante, ossia il preciso momento in cui ci si trova ad affrontare i cambiamenti, i passaggi verso qualcosa di ignoto che ci spaventa ma che ci attrae”.

Nel caso specifico a quali cambiamenti si riferisce?

“Al bisogno di rinascere capendo che la prima persona da amare è se stessi: solo così si può andare oltre, anche alle proprie debolezze. E poi non lasciarsi andare ai pregiudizi, alla paura del giudizio altrui partendo dal presupposto che ciò che abbiamo lo meritiamo, nell’accezione positiva del termine. Vorrei che chi leggesse questo libro possa capire anche che amore e possesso sono due cose diverse”.

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