I Panpers: “Il web? Una fucina di finti talenti”


Nella foto I Panpers
Nella foto I Panpers

Andrea Pisani e Luca Peracino, conosciuti come I Panpers hanno conquistato il Teatro Ambasciatori di Catania. Il duo comico nato su Colorado, la trasmissione in onda su Italia Uno, ha raggiunto una notevole popolarità anche sul web. Dei veri e propri fenomeni della rete. I Panpers, hanno inaugurato il Web Stars live Show – dal web al Palcoscenico, che vedrà alternarsi sul palco del Teatro Ambasciatori i migliori comici della rete.
“Ogni volta che siamo venuti in Sicilia ci siamo sempre trovati bene – spiega il duo – tra l’altro abbiamo un legame particolare con Catania perché per andare da qualsiasi parte in Sicilia, atterriamo sempre qui. Abbiamo notato che l’aereo atterra sempre in freno a mano. Non riusciamo a capire il perché, forse deve fare una curva. I voli per venire qui sono sempre divertenti”.

I Panpers
I Panpers

 

Intervista a I Panpers

Come nasce questo spettacolo?
“E’ un minestrone di verdure. Di per sé le verdure non sono buonissime, ma noi scegliamo le nostre migliori e poi mischiamo tutti insieme. Viene fuori un’ora e mezza di boiate”.
In un momento come quello attuale, quanto è difficile far ridere il pubblico?
“Forse il momento attuale in realtà aiuta. La gente ha bisogno di ridere. Risponde sempre bene alle iniziative di comicità. I Panpers: “Far ridere è molto difficile, infatti, non sappiamo come ci riusciamo”. È una forma d’arte. Far ridere ha i suoi segreti, che però non conosce nessuno. Si continua ad andare alla scoperta. Finché la gente ride ai nostri spettacoli noi ci saremo”.
Passate dalla tv, al cinema, al teatro. Dove vi sentite più a casa?
“Sicuramente su un palco. È la prima cosa che abbiamo iniziato a fare. Facciamo tv da tanti anni, ma sempre da un palco. Più o meno il meccanismo è uguale. Il cinema è un mondo nuovo che ci sta chiedendo aiuto. Non riusciamo a capire come mai”.
Voi avete milioni di visualizzazioni sul web, ma qual è il rapporto tra la comicità e la rete?
“Ci sono un sacco di lati positivi. Prima di tutto offre a tutti la possibilità di dire quel che si vuole senza censura. Lo decidi tu e non un direttore di rete. In realtà è proprio meritocrazia pura, va a distruggere quel muro che era un po’ lobbistico di cinema e tv. A volte, però, ci sono dinamiche di gelosia, commenti negativi. Gente che ti distrugge e ti demolisce senza pensare. Non c’è un filtro, nel bene e nel male. Non ci si deve mai illudere, perché bisogna sempre stare con i piedi per terra. Il web è una fucina di finti talenti. Ci sono tanti talenti veri ma altrettanti no. È facile illudersi di essere il creatore di una cosa che in realtà è vuota. È una giungla”.
Proprio dal web nasce il vostro tormentone Car Aoke.

“L’idea nasce da una parodia di un pezzo dei Tokyo Hotel che poi non è mai andato in porto. Ci dà fastidio buttare via le idee, così ci siamo messi in macchina e ci siamo messi a cantare. Viaggiamo sempre in macchina, il tempo per pensare c’è. Questa cosa è scoppiata in mano portandoci milioni di visualizzazioni. Una sorpresa piacevole. Adesso facciamo proprio i video parodia su YouTube. Come ad esempio Roma Bangkok. Una volta ci dicevano che eravamo quelli di Colorado. Ora ci dicono che siamo quelli delle canzoni. L’importante è arrivare alla gente”.

Progetti futuri per I Panpers?
“Con Catania chiudiamo il tour estivo ma la prossima settimana apriamo quello invernale. Poi usciranno due film dove siamo divisi ma ci vogliamo lo stesso bene e poi il 13 ottobre riparte Colorado”.

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