Mimmo Mignemi: “In autunno in una nuova fiction”


La sala è gremita e il pubblico già comodamente seduto in attesa che si alzi il sipario, mentre noi chiaccheriamo allegramente, nel piccolo camerino del Teatro Musco, con Mimmo Mignemi protagonista della messa in scena di “Vento di Tramontana”, prodotta dal Teatro Stabile di Catania e diretta da Federico Magnano di San Lio, che si avvale della collaborazione artistica di Mario Incudine. Approfondiamo alcuni aspetti della particolare riduzione teatrale ricca di molti spunti di riflessione e indaghiamo sugli imminenti impegni del noto attore catanese

Nella pièce “Vento di Tramontana”, tratta dal romanzo Carmelo Sardo, edito da Mondadori, e adattato per la scena da Gaetano Savatteri in cui si racconta la vita all’interno del carcere dell’isola di Favonia, Favignana, partecipano nel cast sei detenuti dell’Istituto Penitenziario di Giarre. Ci può parlare di quest’esperienza?

“È stata una bella opportunità per tutti. I sei ragazzi hanno avuto la possibilità di vivere una settimana di “libertà” fuori dal carcere e confrontarsi con una realtà diversa e sicuramente migliore di quella che hanno vissuto fino a qualche giorno fa. Noi, attraverso i loro sguardi e i loro gesti, abbiamo osservato ed assaporato la loro felicità nel rendersi utili e nel raccontare anche attraverso una piccola partecipazione frammenti della loro vita. Una situazione che ha arricchito tutti indistintamente dal ruolo che si ricopriva”.

Interpreta il Maresciallo Mastropietro un personaggio quasi paterno nei confronti del giovane Federico, perché si rivede nell’agente all’inizio della carriera. È stato difficile dare forma a questo ruolo apparentemente semplice, ma ricco di tanti risvolti umani e psicologici?

“Abbiamo lavorato su quella che era la realtà del carcere scavando nella vita, nella storia personale di Mastropietro e costruito pian piano il personaggio. Mi ha stimolato parecchio lavorare a questo testo, perché quando ho letto il libro per la prima volta mi sono emozionato nel conoscere ed approfondire pagina dopo pagina l’intensa storia raccontata da Carmelo Sardo. Credo che nella realizzazione scenica il grande sentimento provato nel rappresentare questo romanzo sia tangibile e le prove con l’intero cast sono state sempre fonte di arricchimento per ognuno di noi”.

Durante le varie presentazioni del libro, “Vento di Tramontana”,  lei è stato più volte presente come voce recitante.  Quali sono state le reazioni del giornalista del tg5 quando si è deciso di creare la messa in scena del suo testo e subito dopo il debutto?

“Sono stato presente, tra Roma e Catania, al lancio del libro ed in ogni occasione il pubblico ha risposto con grande attenzione ed entusiasmo. Creare lo spettacolo è stata una cosa naturale. Penso che Carmelo Sardo sia rimasto contento del nostro lavoro, perché non abbiamo ricevuto critiche da parte sua”.

La sua vita si divide tra Catania e Roma ovvero tra Teatro, Cinema e Televisione. Presto la rivedremo di nuovo in televisione al fianco di Claudio Gioè, Simona Cavallari e Andrea Sartoretti. Cosa ci può anticipare?

(ride)

“Poco. Molto poco, non perché io non voglia parlare di questa nuova fiction, ma per esigenze di produzione non posso. Abbiamo già concluso le scene ed è tutto pronto. Si stanno completando alcune cose tecniche come ad esempio la scelta definitiva del titolo. Tra ottobre e novembre sarà trasmesso in prima serata su Canale cinque. Per ora non posso aggiungere di più”.

Subito dopo la conclusione di questa programmazione sarà impegnato in un altro set diretto da Alex Sweet …

“Non vi sfugge nulla. (ride). È vero. Devo girare alcune scene, ma di questo non posso proprio dire nulla”.

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