Desideri, sogni e passioni non conoscono crisi


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Desideri, sogni e passioni non conoscono crisi, passeggiando per lo splendido borgo di Marzamemi gli occhi restano bloccati da meravigliosi oggetti in stoffa colorata lungo la strada, fra un’automobile e un motociclo posteggiati sul marciapiede Lucia, così si chiama la proprietaria del negozio, si è ritagliata uno spazio e riesce a farsi vedere nonostante tutto. Un’antistante bottega di due metri per due mostra un angolo di meravigliosa creatività, un arcobaleno di colori, un bouquet di profumi speziati e tonnellate di sentimento; passione e voglia di fare sono nell’aria e non puoi fare a meno di percepirle. Ti fermi e guardi ammirata, poi compri, ringrazi ed esci, poi torni, riguardi e ogni volta scopri nuovi particolari, chiedi come l’ha fatto, quale materiali ha usato, come è venuta l’idea … solo così il quadro è completo, devi parlarle e guardarla negli occhi per avere l’unica cosa che non vende, ma è ben lieta di regalare, la “luce”.

E’ di origine canadese, ma vive a Pachino da quando aveva 3 anni, Lucia, e ama la sua terra, tanto da sentirla dentro di sé, «mi firmo luce perché in greco e latino il mio nome significa questo, e mi piace sentire la luce della Sicilia che è in me.»

Ha 4 figli che la incoraggiano e tanta determinazione, così tre anni fa è riuscita a realizzare il suo sogno nonostante la crisi e le difficoltà, senza finanziamenti né aiuti di altro genere, «sono volitiva e sono nata creativa, l’entusiasmo non mancava, serviva solo il coraggio ed eccomi qua, ho fatto tutto da sola, in inverno coltivo il pomodoro, è un lavoro molto faticoso, ma così sono riuscita a farcela; creare è la mia passione,  un toccasana per l’animo, non copio da nessuno e prendo spunti solo dalla mia ispirazione notturna.»

La preziosa arte del recupero è il suo forte, cassette per la frutta come mensole, découpage per la carta da parati, sacchetti in tessuto per le confezioni regalo, pale di ficodindia rivestite con la stoffa damascata della nonna, scialli realizzati per far rivivere le coperte del corredo di famiglia, «a che serve fare invecchiare nel buio di un baule materiali così preziosi, oggi i gusti sono diversi e so bene che mia figlia non li userebbe, il mio lo sto decorando coi pupi siciliani, Pirandello diceva che “siemu tutti pupi ca tiniemu ccu filu” (siamo tutti pupazzi tenuti da  fili); mi piace questo detto, mi piace comunicare con la gente in siciliano, così quando ho aperto il negozio ho messo delle pale di ficodindia davanti alla porta con attaccati motti siciliani, il bello era che la gente curiosa li leggeva, chiedeva il senso e li portava con sé.»

“Na putia se non ci ciovi ci stizzìa” (nella bottega se non piove pioviggina) lo cita perché sa bene che il segreto de business non è accontentarsi, ma ha i piedi per terra Lucia e, in barba a chi aspetta la manna dal cielo, la raccomandazione di turno o il prossimo finanziamento a “fondo sperduto”, conosce la vita e la gente; «Nella vita incontri tante maschere e pochi volti, ci rammenta infine parafrasando ancora una volta il suo amato Pirandello, ma a volte le maschere sono solo un modo per difendersi nella società, dunque non lasciamoci abbattere, lo dico soprattutto alle donne, non fate mai spegnere la luce della Sicilia che è in voi!»

 

 

 

 

 

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1 Commento

  1. Stefania Bovera
    31 ottobre 2014
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    Se è possibile vorrei il numero di telefono del negozio per poter chiamare la sig.ra Lucia per acquistare una carta da gioco siciliana in ceramica da appendere alla parete che ho comprato questa estate e che ho rotto. Grazie mille

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