Le donne “spezzano le catene”: “Basta violenza”


Sulle note di “Break The Chain”, brano scritto ad hoc per l’evento, decine di donne etnee hanno danzato in piazza Università proprio nel giorno di San Valentino.  Lo hanno fatto per urlare il loro perentorio no alla violenza aderendo così all’iniziativa One Billion Rising, iniziativa lanciata da Eve Ensler, drammaturga statunitense autrice di Monologhi della vagina.

“Attraverso questo flash mob, ci si serve di un importante strumento, il ballo, che è la massima espressione della libertà, la stessa libertà che ogni donna ha diritto di avere per dire no alla violenza e ribellarsi. Perché ogni donna sopravvissuta a qualsiasi tipo di abuso deve pretendere giustizia, per sé e per le donne vittime di femminicidio”, dichiara Caterina Pellegrino, volontaria e portavoce per il Centro antiviolenza Galatea.

‘Un miliardo di donne vittime di violenza è un’atrocità. Un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione’ ha dichiarato con convinzione la Esler.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità una donna su tre viene picchiata e stuprata nel corso della sua vita. A conti fatti, un miliardo. Anche a Catania, per il secondo anno consecutivo, le donne ‘rompono le catene’ e chiedono giustizia contro la piaga del femminicidio, che è stato per troppo tempo un fenomeno sottovalutato. E’ il loro invito all’indignazione e a scuotere le coscienze, a ricordare che la donna non è solo oggetto sessuale. Numerose le associazioni presenti, il Centro antiviolenza Galatea, Le Voltapagina, l’Udi, Città Felice, Fiom Catania, l’Associazione antimafie Rita Atria, e tante altre.                                                                                      

 

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