Gli inventori “folgorati” da Catania


Dal 3 al 5 giugno Catania ospita alle Ciminiere “INVENTECO EXPO, 2^ mostra internazionale delle invenzioni ed inventori dei paesi mediterranei “ . L’iniziativa è organizzata dall’associazione nazionale degli inventori d’Italia. Siciliaedonna ha intervistato il presidente, Vincenzo Falcucci.                                                        

Presidente, una curiosità preliminare :  l’A.N.D.I ha sede a Roma e Roma è una città ben attrezzata per accogliere mostre, fiere e convegni. Perché, allora, la scelta è caduta ancora una volta su Catania per INVENTECO EXPO 2° fiera internazionale delle invenzioni  e inventori dei Paesi mediterranei?                                                      

“Prima di tutto per un colpo di fulmine quando moltissimi anni fa feci una vacanza a Cefalù, rimasi preso  dalla Sicilia e dalla sua gente e questo rapporto si è consolidato nel tempo, ma a parte questo motivo sentimentale che non basterebbe da solo a giustificare questa scelta quale presidente dell’A.N.D.I. , sta anche la consapevolezza, condivisa da  tutta la dirigenza dell’A.N.D.I. che è stata la Sicilia,  ad aprire l’idea dell’Italia ed in particolare della Sicilia, come centro di riferimento di qualsivoglia iniziativa culturale ed economica dei Paesi del bacino del Mediterraneo. Catania in particolare, per una serie di fatti rivelatisi poi fra loro concludenti, ha ultimamente assunto una posizione leader come riferimento nel bacino del Mediterraneo: il gemellaggio, nel settembre 2010 con il porto di Kaohsiung, la seconda città di Taiwan, e porto di riferimento per il commercio fra Europa e Cina, e il centro innovativo di Etna Valley”. 

                                                                

All’edizione di INVENTECO del giugno dello scorso anno partecipò anche un gruppo di inventori taiwanesi: rimasero soddisfatti dell’esperienza?                                                                                                  

Talmente soddisfatti sia della mostra, sia dell’accoglienza avuta dal presidente della Provincia regionale di Catania, Castiglione, sia del fascino della città di Catania che del territorio circostante   (hanno fatto diverse gite) che quest’anno hanno raddoppiato le presenze: hanno preso 35 stands per presentare ben 107 invenzioni e la delegazione sarà di una quarantina  di persone fra cui molti professori di varie università”.                                                                                                            

Ci sarà per la prima volta anche una delegazione Russa.                                                                                       

Sì, è vero. Il Presidente dell’associazione Archimedes, che raccoglie la quasi totalità degli inventori russi, prof. Zezyulin Dmitry, molto amico del d.ph. Wu Kou-Chen, presidente dell’associazione di inventori di Taiwan, ha avuto una cosi buona descrizione della mostra dello scorso giugno e della Sicilia da quest’ultimo, che ha fatto veramente i salti mortali per poter partecipare; ci ha chiesto anche  di organizzargli un visita della Sicilia per una settimana”.                                                                                                                                  

Quante saranno le delegazioni di inventori non italiani oltre i taiwanesi e i russi e quanti stand saranno occupati?                                                                                                                                                                      “Dall’Egitto, dall’Algeria, dal Libano, dalla Tunisia e dal Marocco se riusciranno a superare i problemi della concessione del visto d’entrata, cosi come per l’Iran , Dubai e Arabia Saudita. Circa 90 stand, una trentina dei quali  verranno messi a disposizione delle associazioni per farsi conoscere in ambito internazionale. Per promuovere l’iniziativa abbiamo scritto a scuole ed università in tutta la Sicilia. Tutto questo grazie anche alla preziosa collaborazione del nostro rappresentante per la Sicilia, l’arch. Angelo La Mela, catanese. Una grossa iniziativa questa Expo di Catania, che risponde concretamente alle esortazioni di quanti sottolineano l’importanza dell’innovazione per lo sviluppo economico di un Paese, ma come fate a sostenerla finanziariamente ?”                                                                                                                                         

Come fate a sostenere questa iniziativa economicamente visto che siete un’associazione senza fine di lucro?                                                                                                                                                                                  “Prima di tutto con un forte impegno di vero volontariato, che, se non ci fosse stato, non avremmo nemmeno potuto iniziare a pensarci. L’anno scorso abbiamo avuto un aiuto dalla Provincia di Catania. Quest’anno contiamo su un aiuto anche livello della Regione Siciliana, stante l’importanza che sta acquistando questo EXPO, ormai appuntamento annuale fisso a Catania. Aiutarci è un vero investimento per aiutare il rilancio vero e solido dell’Italia nel settore dell’Innovazione”.

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