Sbarca nell’Isola la “marcia di Roma”


Diecimila chilometri, una sorta di Giro d’Italia, senza maglia rosa e sospetti di doping,  per portare da Nord a Sud la fiaccola tricolore de La Destra. Francesco Storace, segretario nazionale,  e Roberto Buonasorte, dirigente organizzativo, pedalano in tandem per lanciare la volata al corteo di sabato 3 marzo a Roma, da piazza della Repubblica a piazza Bocca della verità. La tappa di Catania suscita i consensi e l’entusiasmo di sempre. Nello Musumeci e Gino Ioppolo fanno i padroni di casa, nel solito hotel di via Etnea, Ruggero Razza, da pochi giorni assessore provinciale alle Politiche culturali, sintetizza una nuova generazione che cresce all’interno de La Destra, così come cresce il partito. In provincia di Catania sta per riaprire la segreteria provinciale e sedi locali in diversi comuni.

 

“Sarà un corteo gioioso, composto, con adulti, ragazzi, bambini, donne, affinché tutti possano  manifestare in modo deciso il proprio “no” al governo delle banche – spiega Francesco Storace -. Monti sembra essere sceso da un altro pianeta, e finge di non rendersi conto dei colpi durissimi che sta infliggendo a tutte le categorie sociali ad esclusivo beneficio delle oligarchie economico-finanziarie. Gli italiani hanno tutto il diritto di poter esprimere il loro dissenso per una politica cinica. Monti non è un monarca assoluto, ma deve rendere conto delle proprie azioni di governo a tutti i cittadini”.

Segretario Storace, perché questo corteo? Qualcuno l’ha già ribattezzata “la marcia su Roma”.

“Io la chiamo, invece, “la marcia di Roma”, dove Roma sarà il luogo simbolo di una protesta corale, condivisa e non solo di uno schieramento politico. Vogliamo portare da tutta Italia almeno 10.000 manifestanti, uomini e donne della Destra, prima di tutto, ma non solo naturalmente, per lanciare un segnale di coesione e di forza agli altri partiti che, invece, si stanno sfaldando. Vogliamo tornare alla democrazia, ad una legge elettorale che garantisca al cittadino di poter scegliere la propria rappresentanza parlamentare e governi che non siano frutto dei giochi di palazzo. Il centrodestra – aggiunge Storace – deve essere alternativo alla sinistra e non può subire passivamente le scelte e le non scelte di un governo che non ha la legittimazione popolare. Berlusconi deve ritornare ad essere un protagonista della politica nazionale”.

Lei spesso cita i “ragazzi dell’83”…

“Sì, sono Fini, Casini, Rutelli, in Parlamento da trent’anni, ma sempre pronti a riproporsi come il “nuovo”, sotto sigle e con alleanze diverse. Basta ai parlamentari a vita che impediscono il reale rinnovamento della classe politica”.

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