Mario Venuti: “Un inedito dei Denovo per festeggiare i trent’anni del gruppo”.


“Non potrei immaginare la mia vita senza suonare, comporre e cantare”. Così con queste semplici parole inizia il nostro incontro con il cantautore siciliano Mario Venuti, premiato per la sezione musica in occasione della XXI edizione del Premio Maugeri – Amenano d’ Argento. “Non c’è un rituale particolare quando creo, mi lascio invadere dalle emozioni”.

“L’ultimo Romantico” è un disco tutt’altro che sdolcinato e melenso. Ritorna ad usare il termine romantico come l’hanno inteso i grandi personaggi e studiosi  dell’ ottocento.

“Il musicista modello del periodo è Beethoven con tutta la sua grande imponenza artistica. Questa creazione cerca di porre l’attenzione sulle tematiche della nostra società senza cadere nei tanti luoghi comuni. Tante le sonorità presenti; infatti si spazia dalla musica pop a quella etnica fino ad arrivare alla dance anni settanta. È un lavoro molto particolare a cui tengo molto”

Cos’è la musica per Mario Venuti?

“L’aria che respiro. È una mia espressione naturale. Prima intendevo la musica come una conquista ora è la mia vita stessa”.

Pur rimanendo sempre un lavoro …

 “Certo è un lavoro, perché richiede impegno dedizione ma non ti uccide mentalmente ti rende vivo e non dà nessuna sensazione di vuoto. Sono un fortunato, un eletto perché svolgo il lavoro che desideravo fare da ragazzino”.

Dal suo inizio con i Denovo fino ad arrivare agli attuali successi. Come definisce, a distanza di trent’anni, la sua carriera?

“Io non ho avuto un successo improvviso. I Denovo sono stati un gruppo molto fortunato, che poi non hanno mantenuto quello che promettevano, perché troppo avanti con i tempi. È stata proposta un tipo di musica molto all’avanguardia per l’epoca. Da qui è iniziato tutto. La mia carriera da solista è stata costruita un po’ alla volta senza grandi eccessi o grandi illusioni”.

Nella sua attività lei vanta tante collaborazioni importanti. Molte sue creature sono state portate al successo da nomi illustri come Antonella Ruggiero, Pippo Kaballà, Franco Battiato. Lei ha il vanto di aver fatto conoscere a livello nazionale Carmen Consoli scrivendo per lei il primo grande successo, “Amore di plastica”, per un Sanremo di qualche anno fa. Cosa si prova ad avere successo anche attraverso grandi interpreti?

“Sono soddisfazioni, soprattutto, quando le proprie canzoni resistono ad esempio all’ usura del tempo e vengono cantate anche a distanza di anni”.

Secondo lei i ragazzi di oggi, che sognano di fare musica a grandi livelli rispetto a quelli di ieri, sono più fortunati o meno sfortunati in rapporto alla sua esperienza?

“Oggi non sono tempi facili. Certo la tecnologia e i mezzi di comunicazione rendono le cose più facili ma c’è un eccesso di offerta, ed è difficile emergere anche se i mezzi espressivi sono alla portata di tutti coloro che si affacciano a questo mondo. Ho ascoltato molte “voci nuove” e devo dire che quasi tutti cantano molto bene, perché la nostra società abitua sin da subito a gestire il palco”.

Cosa pensa dei Talent?

“Sono delle illusioni. Tutto mi sembra un po’ effimero anche se in realtà è l’unico mezzo per farsi conoscere”.

Se le proponessero di far parte della giuria di X factor o dei professori di Amici cosa farebbe?

(ride)

“Non lo so. Mai dire mai nella vita ma non so cosa farei”.

La sua carriera è costellata da tanti momenti importanti. C’è un ricordo a cui è più affezionato?

“La mia vita artistica è paragonabile ad un mosaico. Ogni tassello descrive una determinata storia. Ogni canzone ha una sua motivazione particolare. È importante con il tempo sapere sfruttare il momento in cui arriva l’ispirazione per costruire un progetto musicale. “Mai come ieri” è nata ad esempio in modo particolare. Un testo nato un po’ alla volta con il sostegno di Carmen Consoli, che mi spronava ad andare avanti nei momenti di blocco creativo. Io non mi rendevo conto di quello che stavo facendo e il successo che da lì a poco avrebbe avuto questa canzone. L’esordio di questo brano è stato portentoso anche grazie alla grinta e alla forza trascinatrice di Carmen. Una combinazione felice di vari momenti”.

Prossimi impegni lavorativi?

“Ci sono vari progetti in ballo. Abbiamo ritrovato un vecchio nastro di molti anni fa dei Denovo con molti inediti. Siamo già in sala di registrazione per remixare ed arrangiare il tutto. Il disco sarà pubblicato nel marzo 2014,  un modo particolare e sicuramente interessante per festeggiare i trent’anni del gruppo. Sarà pubblicato anche un cd a mio nome scritto a sei mani con Francesco Pierantoni e Pippo Kaballà, nel quale ci sarà un concept, “Il tramonto dell’ occidente” in cui si affrontano temi importanti del nostro quotidiano”.

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