Cooperative sociali a rischio chiusura


“Ancora pochi mesi e le cooperative sociali di Catania saranno costrette a chiudere”. E’ questa la denuncia dei rappresentanti di
Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci ed Unicoop, che rappresentano in città le circa 40 cooperative sociali che operano per conto del Comune e che danno lavoro a circa mille addetti e assistono  6 mila utenti svantaggiati. Il credito complessivo vantato dalle cooperative sociali si aggira  intorno ai  21 milioni di euro.
 
Stamattina a denunciare questa drammatica situazione, durante un incontro  alla Camera di Commercio, sono stati il presidente di
Legacoop Catania, Giuseppe Giansiracusa, il direttore provinciale di Confcooperative, Luciano Ventura e il presidente di Unicoop, Rosario Contarino.

 
“A pagare il prezzo della crisi sono come al solito i servizi sociali e in particolare gli assistiti e le cooperative sociali con i loro
lavoratori – hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni   –. Quelle coop sociali che fin qui hanno nei fatti finanziato
l’Amministrazione anticipando con proprie risorse il costo del servizio pur di dare continuità e rispondere così alle esigenze di
assistenza dell’utenza”.
 
I rappresentanti delle centrali cooperative, presenti in sala  anche molti presidenti di cooperative che operano nel sociale, hanno chiesto un tavolo di confronto istituzionale con il Comune di Catania e il neo presidente della Regione Rosario Crocetta per trovare in tempi rapidi una soluzione che permetta il pagamento degli arretrati e la pianificazione sicura dei pagamenti futuri.
 
“Il ritardo di pagamento del Comune nei confronti delle cooperative sociali – hanno continuato i rappresentanti delle associazioni di
categoria – è mediamente di sette mesi, nonostante la normativa regionale imponga pari dignità di trattamento per i lavoratori
comunali e quelli delle cooperative sociali. Eppure queste sono pagate dopo il personale dell’amministrazione, dopo le municipalizzate, dopo le imprese di pulizia, dopo tutti. Le cooperative hanno fin qui anticipato i corrispettivi ai lavoratori ed i costi per assicurare i
servizi”.
 
“Ogni nucleo familiare a cui fa capo ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali, adesso non c’è la fa più a reggere il peso delle
difficoltà, dei conti da pagare e dei costi familiari ai quali non riesce a fare fronte – ha spiegato il direttore di Confcooperative,
Luciano Ventura – l’Amministrazione deve prendere atto di una situazione che è ormai al limite della sostenibilità. Le cooperative
sociali ed i loro lavoratori vogliono risposte chiare. Pagare il corrispettivo di un mese, quando ne mancano all’appello altri sei non
risolve il problema”.
 
“Il Comune trovi la soluzione, dica la verità ai suoi cittadini, se può sostenere o meno la spesa per i servizi sociali – ha dichiarato il
presidente di Legacoop, Giuseppe Giansiracusa – promuova un piano vero sui servizi sociali dato che delle tante annunciate rivoluzioni gli assistiti non se ne sono ancora accorti e men che meno se ne sono accorte le cooperative. Il settore sociale a Catania è al collasso e per questo noi rivolgiamo un appello accorato alle Istituzioni a partire dalla Regione, dalla Prefettura e dalla Curia Arcivescovile. I lavoratori del sociale e gli assistiti non possono più aspettare.”

 

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