Buona la prima. La nazionale azzurra ha ottenuto un ottimo pareggio contro i campionissimi della Spagna. Chi aveva già le critiche più feroci nascoste sotto i polpastrelli ci è rimasto male. Peggio per lui. Prandelli ha dimostrato di aver lavorato bene sulla squadra, sul piano caratteriale e su quello tattico. Le perplessità su De Rossi centrale difensivo sono state spazzate vie da una impeccabile prestazione del giallorosso. Chi pensava che Buffon potesse tradire nervosismo e scarsa concentrazione ha, invece, ritrovato uno dei migliori portieri del mondo, sempre attento tra i pali, addirittura disinvolto con i piedi. Maggio, una vita da gregario, si è scoperto protagonista. Pirlo è apparso discontinuo, ma alla fine è sempre Pirlo.
La Spagna doveva farci tremare, ma, al contrario, ha tremato a lungo, più volte, tanto da temere la sconfitta. Bene ha fatto Prandelli ad inserire Di Natale al posto di uno svagato Balotelli, ripagato subito da una splendida rete dell’attaccante napoletano. Intelligente anche la sostituzione di Cassano che non è apparso quasi mai in partita. Qualche tocco, ipotesi di genialate calcistiche rimaste solo tali, e nulla più.
Peccato che proprio i due calciatori maggiormente dotati di estro e qualità tecniche non siano riusciti a esprimersi adeguatamente. Se lo avessero fatto staremmo commentando una vittoria clamorosa degli azzurri, invece il bilancio finale è di 1 a 1. Forse più di quanto ci aspettavamo alla vigilia, probabilmente meno di quanto abbiamo sperato di ottenere durante la partita, tutto sommato il giusto, a conti fatti.
Continueremo l’avventura in questi Europei, comunque, con una certezza: non saremo la nazionale cenerentola che molti si aspettavano e, forse, si auguravano. E’ già qualcosa.
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