L’arancino diventa gourmet a Chicchi, riso e uva di Sicilia


chicchi
Foto Brunella Bonaccorsi

“Siamo fermamente convinti che la cucina sia uno strumento strategico di condivisione e cultura”. Giovanni Samperi e Antonio Rosano archiviano l’edizione 2019 di Chicchi,  riso e uva di Sicilia che ha visto ai fornelli cinque chef, ognuno dei quali ha reinterpretato l’arancino in versione gourmet.

Buona cucina, incontri vis a vis con gli chef, arte e creatività gli ingredienti di quest’ultima edizione della manifestazione organizzata a Masseria Carminello di Valverde.

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L’arancino nero chiamato per l’occasione Punti di vista, preparato a quattro mani dagli chef del locale, Samuel Paternò e Rosario Terranova, ha dato il via alla serata condotta dal giornalista Antonio Iacona, direttore di Charmant Magazine, e da Valentina Grippaldi.

“Abbiamo scelto di aprire con questo arancino per inviare un messaggio di condivisione, pace e integrazione” spiega Giovanni Samperi dal palco.

Ha aperto ufficialmente la manifestazione l’Arancino crosta al nero di seppia con melanzana affumicata e mozzarella di bufala di Alessandro Ingiulla, giovanissimo chef stellato, prima stella Michelin di Catania con il ristorante Sapio. A seguire Chicchirichì fa l’arancino, farcito con pollo al barbecue e patate di Salvatore Vicari (Ristorante Vicari di Noto) che ha voluto rievocare i sapori della sua infanzia riproponendo il tradizionale

Foto Brunella Bonaccorsi
Foto Brunella Bonaccorsi

pollo arrosto. La chef stellata Cristina Bowerman, unica presenza femminile di questa edizione, ha scelto l’Arancino Roma-Catania (uniti dall’amore per bottarga, colatura e alici). Giuseppe Raciti (titolare di Zash country boutique hotel) ha un debole per la pasta alla carbonara. E non ne fa mistero. Per questo motivo agli ospiti di Masseria Carminello ha proposto l’Arancino alla carbonara di tartufo. Giuliano Baldessari, anche lui chef

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stellato (ristorante Aqua Crua di Vicenza) e giudice del famoso programma televisivo Top Chef, ha spiazzato tutti scegliendo di non preparare un arancino ma un panettone tra i cui ingredienti spicca la rugiada della notte di San Giovanni che, confessa, raccoglie personalmente ogni anno, il 23 giugno.

I piatti sono stati accompagnati dai vini commentati dalla sommelier Maria Grazia Barbagallo, delegata Ais per la provincia di Catania e responsabile della didattica Ais per la Sicilia.

Sono arrivati in tavola uno spumante Nero Luce (Cantine Principi di Butera), un bianco del 2018 Azisa (Zisola), un rosato del 2018 Etna (Terra Costantino), un rosso 2016 Cerasuolo (Valle delle Ferle), un rosso 2014 Alicante (Tenuta Incarrozza). Ha chiuso l’amaro Mennula.

Ospite della serata la pittrice romana Laura Calafiore, unica rappresentante italiana di fast painting.

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