Studenti catanesi creano il videogioco horror “A State of Limbo”


A State of Limbo
Nella foto gli studenti: in alto da sinistra verso destra Angelica Maria Meros, Clarissa Carbonaro, Claudio Di Maria, Rosario Catania; in basso da sinistra verso destra Enrico Cosentino, Paolo Di Gregorio, Alessandro Verderame e Andrea Salemi

Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve, anzi brevissimo, per dieci studenti di “Sviluppo di Giochi Digitali”, un insegnamento del corso di laurea triennale in Informatica del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania tenuto dal professor Filippo Stanco.
In poche settimane i giovani programmatori – nell’ambito dell’esperimento promosso dal professor Stanco e coordinato da Luigi Claudio Viagrande e Dario Allegra – hanno realizzato una demo professionale e di alta qualità di un videogioco, “A State of Limbo”.
Un videogioco horror in cui un ignaro individuo si sveglia all’interno di una inquietante magione dominata da tinte scure e spettrali in cui solo la risoluzione di alcuni enigmi lo porterà alla salvezza.
«Di solito ogni studente conclude il corso presentando un progetto individuale che consiste in un semplice videogioco – spiega Stanco -, l’esperimento nasce dall’idea di mettere insieme il lavoro di più studenti, provenienti dai corsi di Informatica e Ingegneria informatica dell’Università di Catania e Accademia delle Belle Arti di Catania, al fine di produrre un unico progetto decisamente più ambizioso dimostrando come grazie al lavoro in team sia possibile raggiungere ottimi risultati anche in ambito didattico».
«Grazie alla sinergia tra le loro capacità personali, i loro percorsi di studio e la loro forte motivazione sono stati in grado di sviluppare una demo giocabile di un videogioco di genere survival horror – aggiunge Allegra -. Il giocatore, risolvendo indovinelli e interagendo con dei personaggi non giocanti scoprirà alcuni elementi storici relativi alla magione in cui si svolge la trama, fornendo un background che lascia aperto ad un eventuale sviluppo futuro. Il genere e la trama del videogioco sono stati ideati insieme agli studenti nel corso di una serie di brainstorming che hanno permesso di definire un progetto che accontentasse anche le personali preferenze da videogiocatore».
«Speriamo che il gioco possa passare da demo a prodotto completo – conclude Viagrande -. Nel frattempo, visto il successo dell’esperienza, abbiamo deciso di replicare l’esperimento per l’anno accademico 2020/2021 con ben due gruppi di studenti e quindi due videogiochi in cantiere».
Protagonisti dell’esperimento Angelica Maria Meros (3D artist), Clarissa Carbonaro e Claudio Di Maida (programmatori e game designer), Rosario Catania, Enrico Cosentino, Paolo Di Gregorio, Roberto Rizza e Alessandro Salvatore Verderame (programmatori), Mario Alberto d’Arrigo (sound designer) e Andrea Filippo Salemi (programmatore e sound designer). Hanno partecipato, inoltre, Simone Destro, Massimo Di Dio e Letizia Lo Mastro.

 

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